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11/06/2025
Il Bilancio Sociale della FARO: il nostro impatto sulla comunità
Presentato al Sermig il quinto Bilancio Sociale della Fondazione FARO relativo all’anno 2024. I dati esposti alla presenza di istituzioni, donatori, membri dell’organizzazione e assistiti illustrano l’incremento dell’impatto complessivo della FARO a favore della comunità, con un risparmio per il SSN di 12,5 milioni di euro grazie al suo servizio di assistenza nelle case dei pazienti e negli hospice FARO. Inoltre, la Fondazione ha permesso di liberare il 68,3% dei posti letto nei reparti di medicina interna e oncologia della Regione Piemonte contribuendo alla riduzione delle liste d’attesa.
Il ruolo sostenuto dalla Fondazione FARO nei 43 anni di attività si è incrementato di servizi sempre più attenti alle esigenze delle persone che devono affrontare la malattia, il dolore e la perdita, considerate nel loro contesto sociale e familiare.


Spiega così l’evoluzione del progetto di cura sostenuto dalla Fondazione FARO il direttore generale Luigi Stella “Stiamo passando da una visione lineare a una visione circolare del sistema, dove l’erogazione delle cure fa parte di un cerchio più ampio che abbraccia anche le attività di psicologia sociale, di cultura e formazione. Operiamo in quel territorio di fragilità che accompagna il dolore e da questo traiamo le conoscenze e gli strumenti per creare progetti educativi che offrano strumenti di gestione esistenziale a ragazzi, genitori ed educatori, caregiver. Ricerca, formazione, sensibilizzazione alla cultura delle cure palliative sono i pilastri che ispirano nostro programma assistenziale”.
“La Fondazione Compagnia di San Paolo da anni supporta le attività della Fondazione FARO attraverso il Fondo Opera di Alfredo Cornaglia e ulteriori risorse, promuovendo l’accesso a cure palliative specialistiche a domicilio e in hospice, come strumento per garantire dignità e qualità della vita alle persone in fase avanzata di malattia. Il bilancio sociale che oggi è stato presentato rende conto dell’impatto generato per la comunità e rappresenta il valore della prossimità, della cura e dell’attenzione alla persona” afferma Alberto Anfossi, Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo.
Durante la serata sono stati presentati i dati relativi all’attività svolta dalla FARO, che nel 2024 ha assistito 1.560 pazienti a domicilio e 685 persone nei suoi tre hospice, garantendo in totale 107.839 giornate di assistenza.
Le testimonianze dei pazienti, dei familiari, degli operatori e dei volontari hanno consentito ai partecipanti di conoscere la profondità del processo relazionale che si instaura con le persone in cura e i loro cari e che fa parte del metodo sviluppato dalla FARO per estendere il sostegno dei momenti di fragilità.
“Fondazione FARO è un caposaldo del territorio, soprattutto se pensiamo alla complessità della sua organizzazione e per complessità intendo la sua capacità di connettere elementi diversi. Soprattutto, quello che fa di FARO è un unicum nel panorama della nostra sanità pubblica, ma anche nel sociale. il suo voler guardare costantemente al futuro, pur rimanendo ben salda nel presente, rappresenta per chi, come un’amministrazione pubblica costruisce politiche, l’approccio migliore di tutti”” commenta Maria Grazia Grippo, presidente del Consiglio comunale di Torino.


Tra le novità nate nel 2024 sono stati esposti alcuni dei 19 obiettivi centrati nel corso dell’anno: il progetto FARO INSIEME, un’esperienza aggregativa e comunitaria rivolta alle persone in lutto, contro l’isolamento e la solitudine dell’esperienza di perdita; il Giardino Sensoriale, all’interno dell’hospice Cornaglia di Carignano, progetto innovativo e unico in Italia per consentire una esperienza terapeutica immersiva di contatto con la natura; la nascita di Casa FARO, lo spazio inaugurato in via Botero 16 a Torino, un luogo aperto alla cittadinanza, in risposta al bisogno di affrontare temi nevralgici come la fragilità, la perdita e il senso di comunità. In questo spazio trovano posto anche alcune delle attività dell’Ufficio Culturale nato per intercettare le necessità di approfondimento della cittadinanza su argomenti utili alla migliore gestione delle crisi della vita, come la dimensione spirituale, il dialogo tra la vita e la morte, la life education.
“Il 2025 dovrà essere l’anno dello sviluppo, ma sarà anche l’anno di nuove sfide: la principale riguarda la struttura San Vito. Ci sono però altri obiettivi da perseguire, che devono contribuire al posizionamento della Fondazione FARO tra le forze che agiscono sul territorio torinese con la missione sociale di operare fattivamente per il benessere dei cittadini. Tra questi Villa Villani rappresenta un ulteriore tassello per il percorso di assistenza palliativa: una struttura pensata come “ponte” tra casa e hospice, capace di offrire uno spazio accogliente e sicuro. Qui, operatori e volontari della Fondazione accompagneranno i pazienti e i loro familiari in un periodo di transizione delicato, garantendo continuità di cura, dignità e presenza” commenta il presidente della Fondazione FARO Giuseppe Cravetto.
“Siamo grati alla vicinanza delle istituzioni e dei cittadini, senza i quali non potremmo portare avanti la nostra attività di assistenza – prosegue il direttore generale Luigi Stella – Al loro aiuto facciamo appello anche oggi: i risultati di gestione raccontano che la nostra presenza accanto a più di 2.500 persone in difficoltà tra pazienti e familiari è possibile solo con il contributo diretto dei donatori, che sostengono oltre la metà, il 52%, del nostro servizio di assistenza”.