Il regalo inatteso di Davide

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Il regalo inatteso di Davide

Troppe volte diamo per scontate le cose più semplici: sentire il vento sul viso, guardare il cielo, uscire per una passeggiata

Ogni giorno accompagniamo i nostri ospiti in un percorso delicato e prezioso, fatto di attenzione, ascolto e piccoli gesti che possono fare la differenza. Tra le tante storie che portiamo nel cuore, quella di Davide è speciale.

Davide era un giovane artista, arrivato in hospice in una condizione complessa di malattia. Sin dal primo incontro, ci ha fatto capire che non voleva arrendersi: ci ha guardato e ha detto con determinazione: “Mettimi in piedi, non voglio stare qui.” Sapevamo che non era possibile, ma abbiamo trovato un altro modo per realizzare il suo desiderio più grande: uscire all’aperto e sentire di nuovo il mondo oltre le pareti dell’hospice. Per lui allontanarsi anche solo per un attimo dalla sua stanza, era come uscire fuori dalle sue preoccupazioni, dal suo dolore.

Grazie al nostro giardino sensoriale, siamo riusciti a farlo in un luogo accogliente e positivo. Davide non poteva stare in piedi, ma abbiamo adattato tutto affinché potesse stare all’aperto, sdraiato, sentendo il sole sulla pelle e l’aria fresca sul viso. Quel momento è stato più di una semplice uscita all’aperto: è stato un ritorno alla vita, un regalo nascosto che lui stesso non pensava di poter più ricevere.

L’équipe all’inizio era preoccupata: era un azzardo? Stavamo osando troppo? Ma sapevamo che per Davide era importante, così ci siamo fidati di lui e lui si è affidato a noi. E quando finalmente è uscito, con il cielo sopra di sé, ha sorriso e ci ha detto: “Non pensavo poteste riuscire a fare questo per me.”

Troppe volte diamo per scontate le cose più semplici: sentire il vento sul viso, guardare il cielo, uscire per una passeggiata. Per Davide, quel momento all’aperto è stato un dono inaspettato.

E per noi, il privilegio di accompagnarlo in questo piccolo momento di “qui ed ora”, è stato il senso più profondo del nostro lavoro.